Tutto quello che avreste voluto sapere sul sonno e non avete mai osato chiedere

Il National Geographic ha pubblicato in tempi recenti uno speciale sul sonno particolarmente esauriente curato dal giornalista e scrittore Michael Finkel. Da quando lo abbiamo letto e gustato è diventato la nostra Bibbia sul sonno e se volete saperne di più su questo universo tutto particolare, nel quale ogni sera ci immergiamo, leggetelo.

Ma intanto ve lo raccontiamo….

La Scienza del Sonno

Approcciamo le frontiere della morte. Siamo più volte stimolati sessualmente, uomini e donne. Talvolta crediamo persino di volare. Semplicemente dormiamo. Mentre siamo tra le braccia di Morfeo avvengono così tanti fenomeni nel nostro cervello, nel nostro inconscio e nel nostro corpo, che si può parlare a tutti gli effetti di una scienza del sonno. Ne scriveva già Aristotele, nel 350 a.C, nell’opera On sleep and sleeplessness. Ma fu con lo psichiatra tedesco Hans Berger e con la sua invenzione dell’elettroencefalogramma (che registra l’attività elettrica del cervello) che ci fu la vera svolta e lo studio del sonno, da filosofia che era, divenne scienza. Fino ad arrivare ai giorni nostri e al Nobel per la scienza attribuito nel 2017 ai tre scienziati che hanno scoperto l’ingranaggio dell’orologio biologico.

Luce e Melatonina
Luce blu e monitor dei moderni device: è una delle ultime frontiere di studio per la scienza del sonno ed è una grande piaga della civiltà contemporanea, stretta tra tablet e pc che scandiscono le nostre vite fin da piccolissimi. L’esposizione alla luce e il suo link con la melatonina non riguarda però unicamente la luce blu. Il neuroscienziato Steven Lockley del Brigham and Women’s Hospital di Boston studia con i colleghi come l’esposizione a differenti tipi di luce influenzi il sonno ed è uno dei ricercatori più attivi su questo fronte. Lockley ha scoperto che sono varie le luci che inibiscono la melatonina, l’ormone che regola il ritmo circadiano. Sottoponendo alcuni volontari a luce blu o verde pensava che il risultato sarebbe stato di sveglia per la luce blu e indifferente per la luce verde, poiché quest’ultima non attiva i neuroni a melanopsina, ma solo i coni della retina. Invece anche la luce verde, pur in quantità minore, dopo essere stata assorbita dai coni inibisce la melatonina e causa insonnia. Inoltre la luce fioca in serata, come quella di alcune lampade da lettura o dei monitor, ritardano la produzione di melatonina, rendendo più difficile addormentarsi. In sostanza i ricercatori del Laboratorio di Boston credono sia da rivalutare l’intero spettro della luce quando si tratti di studiare terapie che si basano sui colori per promuovere l’attenzione o per combattere l’insonnia. Insomma, una declinazione del sonno che non ha veramente eguali nel mondo.

Le fasi del sonno

Addormentamento, sonno leggero, sonno profondo, sonno effettivo e fase REM: le fasi del sonno sono 5 e in ognuna accade qualcosa di specifico al nostro cervello. In realtà le prime due grandi fasi sono quella Non Rem o Nrem (Non rapid eye movement), nota anche come sonno tranquillo e a sua volta divisa in altre quattro fasi, e quella Rem (Rapid eye movement), conosciuta anche come sonno attivo o paradossale (durante la quale si sogna). In totale, dunque, le fasi del sonno sono cinque. Ogni stadio può durare dai 5 ai 10 minuti. Un ciclo completo di sonno negli adulti è caratterizzato dalla progressione dalla fase uno alla fase quattro prima di arrivare a quella Rem, per poi ricominciare di nuovo. Lo stato che intercorre tra il sonno e la veglia, quindi che precede il risveglio, prende il nome di sonno ipnopompico. Viceversa, quello tra la veglia e il sonno, che precede le fasi del sonno, viene definito sonno ipnagogico. In entrambe queste fasi possono verificarsi fenomeni psichici sensoriali, che spesso possono essere avvertiti come reali. Questo fenomeno è noto anche come “allucinazioni ipnopompiche”. Il sonno e le sue fasi riguarda poi anche gli animali, che sono stati studiati dagli esperti per capire di più. Dagli squali ai delfini, dalle giraffe ai moscerini ogni specie ha il suo modo di dormire.

Curiosità intorno al sonno: l’inemuri e altro ancora

Lo sapete chi cosa significa inemuri? In una società caratterizzata da una severa deprivazione di sonno e in cui si calcola che almeno un terzo della popolazione mondiale sarà interessata almeno una volta nella vita da una diagnosi di disordine del sonno, la gente cerca di industriarsi. In Giappone, per esempio, esiste l’inemuri.

 

 

 

 

 

Non è un sonnellino, e neanche una mancanza di rispetto: è una condizione intermedia che consiste nell’essere presenti mentre si dorme, una consuetudine squisitamente nipponica. Un’altra curiosità riguarda l’arte e il sonno: Il compositore berlinese Max Richter propone alla Philarmonie de Paris, un concerto dal nome Sleep di cui si può fruire comodamente coricati su accoglienti letti. La condizione ideale di ascolto è quella del sonno. Nuova frontiere della creatività.

 

 

 

I centri di ricerca più importanti

Esistono varie realtà di eccellenza nel mondo impegnate a studiare il sonno e i suoi ritmi. Per esempio i ricercatori dell’International Institute for Integrative Sleep Medicine di Tsukuba (Giappone) e dell’Università del Texas stanno studiando una serie di proteine che tengono traccia di quanto tempo gli animali trascorrono da svegli. Altro esempio di una struttura di eccellenza in cui sono in corso esperimenti interessanti riguardo al sonno è la Johns Hopkins University, dove i ricercatori stanno studiando il sonno post trauma (per esempio nei veterani) e come la compagnia di un animale e l’esposizione a particolari suoni possa essere terapeutica.

 

 

 

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elettroencefalogramma – Wikipedia